Papà nigeriano, mamma tedesca, Nneka Lucia Egbuna a 19 anni si trasferisce da Warri, una cittadina dello stato del Delta a sud della Nigeria, ad Amburgo per studiare antropologia. Lo studio universitario le consolida la conoscenza, ma la passione per la musica è troppo forte e la coltiva nei club amburghesi. Nel 2005 il suo esordio Victim of Truthè il primo di una serie di altri tre dischi che le faranno raggiungere un’invidiabile notorietà, ma anche attestati di stima e collaborazioni prestigiose con artisti come Massive Attack, Damian Marley, Lenny Kravitz e Tricky. Oltre 10 milioni di views su YouTube con il singolo Heartbeat, vertici delle chart inglesi, Best African Act nel 2009. Il nuovo lavoro, My Fairy Tales, tra groove afrobeat e ritmi reggae, è un viaggio di scoperta e di riflessione in cui la cantante affronta temi politici e sentimentali legati alla sua nazione d’origine: “Se i nostri politici, senza escludere l’attiva azione di noi cittadini, eliminassero i tribalismi e le tensioni religiose, riusciremmo a sconfiggere Boko Haram”. E sui fatti di Parigi in un post su Facebook diretto e sincero ha scritto: “Dedicato a quelli che non ci sono più e a quelli viventi che devono metabolizzare il dolore causato dall’egoismo, dall’odio e dall’incapacità di controllare le nostre “fottute” emozioni. Con le armi dell’amore. Politici? Terroristi? Fondamentalisti? Stupratori controllati dal sistema? Fanatici religiosi? Questo è il messaggio: il mondo è nelle vostre mani, è nel Corano, nella Bibbia e nella Thora, dovunque. Isaia 32:17: la pace sarà la conseguenza della giustizia. Buttate l’egoismo nell’immondizia”.