Gruppo messo insieme dal poeta genovese Riccardo Mannerini, che scrisse anche insieme a De André per l'album "Tutti morimmo a stento" e per "Senza orario e senza bandiera" dei New Trolls. I componenti erano Flavio Mesciulam, Giorgio Grossi, Carlo Salvatore, Aldo Fossa e lo stesso Riccardo Mannerini.
Per una biografia completa di Mannerini si veda il sito http://riccardomannerini.it/ curato dal figlio Ugo e molto interessante.
"Riccardo Mannerini era un altro mio grande amico. Era quasi cieco perché quando navigava su una nave dei Costa una caldaia gli era esplosa in faccia.
È morto suicida, molti anni dopo, senza mai ricevere alcun indennizzo. Ha avuto brutte storie con la giustizia perché era un autentico libertario, e così quando qualche ricercato bussava alla sua porta lui lo nascondeva in casa sua. E magari gli curava le ferite e gli estraeva i proiettili che aveva in corpo. Abbiamo scritto insieme il "Cantico dei Drogati", che per me, che ero totalmente dipendente dall'alcool, ebbe un valore liberatorio, catartico. Però il testo non mi spaventava, anzi, ne ero compiaciuto. È una reazione frequente tra i drogati quella di compiacersi del fatto di drogarsi. Io mi compiacevo di bere, anche perché grazie all'alcool la fantasia viaggiava sbrigliatissima."
(Fabrizio de André, in "Come un'anomalia", pp. 59-60)