Il Bràul è una leggendaria figura demoniaca, custode di una misteriosa pentola di monete d'oro, sepolta tra i ruderi di un antico castello della Carnia (territorio montuoso del Nord Ovest del Friuli). Di quest'essere maligno era andata perduta ogni traccia nella memoria collettiva, ma nel corso di approfondite ricerche si sono trovate varie citazioni, risalenti alla prima metà del Settecento (divinazioni e presagi legati al tempo atmosferico), mentre in un manoscritto ottocentesco ne viene descritta la storia e tracciata la figura. Le sue origini sembra rimandino ai tempi della presenza celtica in Carnia.
"Marte a Giove sestilàt
mostre plòis frecuentàdis,
con di plùi di un vint sfacàt
a fa il bràul su li crosàdis"
(Guardiafogo di Udin - Strolic Moderno 1747)
"Vadi al bràul pùr che modàce"
(Guardiafogo di Udin - Strolic Moderno 1749)
"Il Predi Frezzo al vignì una not cum omps di curazo a sconzurà i brauji, ju tuchuji, ju demonis,cai stevo a possess."
"Ma la chialderìa ai giavàr dopo dispossessat lu bràul."
(Costumanze e tradizioni della Valcalda in Carnia
- circa 1859)
"…neris como lu chialin de fumario, cullas giambos e ju peis di vacchio, culla codo di madrac, culla bochia di lof, cui cuars di cerff, cu 'na gran forchia ta man, culla michia tal altra man par schiarià lu canon, in fin pai voi, pas vorelas, pal nas, pa boccio ai schizzava lu fouc das fonderai dall'infierr."
("…neri come la fuliggine del camino, con le gambe ed i piedi di vacca, con la coda di serpente, con la bocca di lupo, con le corna di cervo, con una gran forca in mano, con la miccia nell'altra mano per scaricare il cannone, perfino dagli occhi, dalle orecchie, dal naso e dalla bocca schizzava il fuoco delle profondità dell'inferno.")
Bràul ha così simbolicamente assunto per i componenti del gruppo il significato di recupero, valorizzazione e riproposta della cultura e della musica popolare friulana: che è quanto viene trasposto in campo artistico rivestendo di nuove forme e di nuovi contenuti il patrimonio musicale regionale, evidenziando quegli aspetti di tradizione che ne costituiscono la specificità e l'originalità.
Una cultura in grado di rinnovarsi al suo interno e di riproporsi non rischierà mai di inaridirsi o, peggio, di estinguersi.
Nel corso degli anni il gruppo ha partecipato a numerosi festival e rassegne.
Nel mese di aprile 1998 è stato premiato dalla stampa regionale con la targa premio speciale "Moret d'Aur", per il CD "La Corte di Lunas".
Ha ottenuto il primo posto ex aequo su trentaquattro partecipanti al "Folkontest '99" di Casale Monferrato (Alessandria), concorso nazionale per gruppi emergenti.
Ha collaborato a numerosi progetti multimediali (musica, pittura, scultura, cinema e danza).
E' stato ospite di Tv Koper Capodistria (Slovenia) e di alcune emittenti radiotelevisive regionali e nazionali.
Ha inoltre collaborato con Federico Tavan, Novella Cantarutti ed Iva Vallerugo, poeti e scrittori tra i più rappresentativi della cultura contemporanea in regione.
I brani del CD "La Corte di Lunas" sono stati oggetto di lavoro per il "Gruppo Nazionale di danza moderna di Benevento", per gruppi teatrali friulani e per produzioni di documentari storico-culturali a Verona, Parma e presso le emittenti televisive Rai e Tv Koper Capodistria.
I brani del CD sono stati inseriti in una raccolta musicale curata dalla rivista specializzata "World Music Magazine" e proposto nel n.51 del mese di luglio 2001.
Ha presentato nel luglio 2001 il suo secondo CD "Ciarandis", edito con Folkest Dischi di Spilimbergo (Pn). Una nuova pagina del Folk regionale che gli è valsa la scelta di "Disco consigliato" nella pagina di presentazione del Festival Internazionale "Folkest 2001 - 2002". Un brano del CD è stato inoltre inserito in una compilation pubblicata dalla rivista di musica folk "Keltika" nel n.52 del mese di maggio 2002.
http://braul.8k.com/storia.htm