Yorgos Tsangàris (Γιώργος Τσαγκάρης), nato ad Atene nel 1948 e morto a Kalamata nel 2008, è stato un personaggio rilevante, ma non osannato, nella vita culturale greca nei tre decenni seguiti alla dittatura. Musicista per formazione, e feracissimo compositore, fu anche instancabile organizzatore culturale non solo nel campo musicale, ma anche in quello teatrale e letterario.
Compì studi musicali al Conservatorio Nazionale (Odìon) di Atene e giuridici all'Università di Salonicco. Si dedicò come compositore al teatro, al cinema e alla poesia greche, componendo circa trecentocinquanta opere e colonne musicali e vincendo nel 1997 un primo premio al Festival cinematografico di Salonicco. Ebbe anche il premio Karolos Koun per tutta la sua attività prestata al teatro antico e contemporaneo. Come musicologo, studioso anche della musica greca arcaica, fu per tutti gli anni Novanta direttore del secondo e poi del terzo programma radiofonico della ERT, la radiotelevisione di stato, oggi dismessa. Nel 1992 compose il poema sinfonico Prometeo, con musiche eseguite durante i giochi olimpici di Barcellona. Come direttore d'orchestra diede concerti in molti stati europei, nelle Americhe, in Israele, Palestina e nelle ex repubbliche sovietiche.
Dopo gli impegni alla direzione dei programmi radiofonici, che forse avevano suscitato invidie e malumori in importanti ambienti culturali, che in Grecia sono strettamente dipendenti dai mutevoli quadri politici, non riuscì più a trovare adeguate scritture nella capitale. Nel 2007 gli si presentò quella che egli, pur soffrendo di precoci problemi di salute, valutò come l'ultima propizia scommessa, cioé la direzione del ΔΗ.ΠΕ.ΘΕ.Κ. (Dimotikò Periferiakò Theatro Kalamatas), attività in cui profuse tutte le sue ultime energie. Morì infatti l'anno successivo a soli sessant'anni per un improvviso arresto cardiaco, e non volle essere sepolto ad Atene, la città in cui aveva visto la luce nel dimos di Kessarianì, ma già aveva indicato Kalamata, in Messenia, come sua ultima dimora.
Di lui scrisse su Ta Nea, poco dopo la morte, Lefteris Papadopoulos:" Negli ultimi anni bussava a diverse porte per lavorare, ma le trovava tutte chiuse! Chi? Proprio lui, il compositore, il cui talento, la cui ricca opera, la cui qualità umana avrebbero dovuto garantirgli un posto in vista nella vetrina del nostro Paese! L'unico che gli volesse bene era Kostis Stefanopoulos, l'ex Presidente della Repubblica...Passò anni difficili Yorgos Tsangaris dopo l'ERT. Non aveva denari. E aveva orgoglio. C'erano giorni in cui non usciva di casa. Ascoltava musica, studiava, scriveva e fumava. Una sigaretta dopo l'altra...Tsangaris era una persona inquieta. E illuminata. Aveva idee. Era un democratico. Allestiva concerti per bambini le domeniche mattine allo Zappio. Tutti i grandi concerti all'estero li registrava direttamente per il Terzo Programma. E adorava il teatro. Centinaia sono le opere per le quali ha scritto la musica. Ed era anche bello. Un bell'uomo! E poetico...Lo ha ucciso l'indifferenza della Città. La Città, salvo una piccola limitata fase, lo spinse alla disperazione, alla solitudine e - lacerante - all'indigenza". (gpt)