1865 (14 agosto) Pietro Gori nasce a Messina da Francesco Gori e Giulia Lusoni. La famiglia è originaria dell’Isola d’Elba, il padre è un ufficiale dell’esercito già cospiratore risorgimentale, la madre è originaria di Rosignano Marittimo.
Il nonno era stato ufficiale della Vecchia Guardia di Napoleone I.
1878-1885 Stabilitasi la famiglia a Livorno, Gori compie studi classici, aderendo giovanissimo ad una "Associazione Monarchica" dalla quale viene espulso per indegnità.
Collabora al periodico moderato "La Riforma".
1886-1889 S’iscrive a Pisa alla facoltà di Giurisprudenza ed entrato in contatto con gli ambienti anarchici ne diventa ben presto uno dei leader più in vista.
1888 Come segretario dell’"Associazione Studentesca" organizza una commemorazione di Giordano Bruno.
1889 Si laurea in giurisprudenza all’Università di Pisa con una tesi di sociologia criminale su "La Miseria e il Delitto" ispirata alle idee dell’allora nuova "Scuola Penale Positiva".
Il noto professore Francesco Carrara è relatore della tesi.
1889 (novembre) Il suo primo opuscolo "Pensieri ribelli", firmato con l’anagramma "Rigo", che raccoglieva i testi delle prime conferenze del giovane militante libertario, viene sequestrato dalle autorità che bandiscono un processo contro Gori per "istigazione all’odio di classe".
Un nutrito stuolo d’avvocati, amici di corso e professori, difenderà Gori in questo suo primo processo che lo vedrà assolto da tutte le accuse.
1890 (1° maggio) Manifestazione e scontri a Livorno tra operai e forze dell’ordine. Gori insieme con altri 27 studenti ed operai sono accusati di "ribellione ed eccitamento all’odio fra le diverse classi sociali", ed è indicato come organizzatore dello sciopero preparato per quella ricorrenza.
Arrestato il 13 maggio è processato e condannato ad un anno di reclusione, condanna che in cassazione verrà ridotta ad alcuni mesi. Rinchiuso nel carcere di Livorno poi in quello d Lucca viene liberato il 10 novembre.
1891 (4-6 gennaio) Aderisce a Capolago assieme ad altri noti esponenti dell’anarchismo italiano (Malatesta, Galleani, Merlino e Cipriani) al congresso di costituzione del Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario.
1891 Partecipa a Milano, come rappresentante della "Federazione cappellai del lago Maggiore" al congresso del Partito Operaio Italiano.
1891 Traduce per la biblioteca popolare socialista "il Manifesto del partito comunista" di K. Marx e F. Engels.
1891 (22 novembre) In una nota riservata del Ministero degli Interni a tutti i Prefetti del Regno, Gori viene sottoposto a "speciale sorveglianza" per il suo carattere "audace" e per il suo "ingegno svegliato".
1891-1892 Trasferitosi a Milano, lavora nello studio d Filippo Turati, e fonda un giornale l’"Amico del popolo" di cui i 27 numeri usciti saranno tutti sequestrati dalle autorità.
1892 (4 aprile) Tiene, nella sede del "Consolato operaio" di Milano, una conferenza dal titolo "Socialismo legalitario e socialismo anarchico" dove chiarisce le posizioni critiche dell’anarchismo nei confronti del socialismo "riformista" giudicandolo autoritario e parlamentarista.
1892 (14 agosto) A Genova in occasione del congresso nazionale delle organizzazioni operaie e socialista, difende, assieme ad A. Casati e L. Galleani, le posizioni intransigenti e rivoluzionarie dell’anarchismo contro i "professori" del socialismo riformista che daranno vita al Partito dei Lavoratori Italiani poi Partito Socialista Italiano.
1892-1893 Pubblica le sue prime opere poetiche "Alla conquista dell’Avvenire" e "Prigioni e Battaglie", tutta la tiratura, circa 9000 copie andrà esaurita in un breve lasso di tempo.
1893 (maggio) Difende a Viterbo l’anarchico individualista Paolo Schicchi che viene condannato a 11 anni di galera.
1893 (5 giugno) Ad Ancona tiene una conferenza dal titolo "Obbiezioni all’anarchia" dichiarando che il vero socialismo non può che corrispondere al comunismo anarchico.
1893 (agosto) Partecipa al congresso socialista di Zurigo e ne viene espulso assieme ad Amilcare Cipriani.
1893 Fonda la rivista "La Lotta Sociale" che fu ben presto costretta a sospendere le pubblicazioni a causa dei continui sequestri ordinati dalle autorità.
1894 (6 aprile) Di fronte al Tribunale di Chieti difende il compagno Camillo Di Sciullo.
1894 (22 maggio - 8 giugno) A Genova difende Luigi Galleani e altri compagni.
1894 A causa delle leggi antianarchiche e alle persecuzioni, e ai continui attacchi succedutisi dopo l’attentato di Sante Caserio contro il presidente della repubblica francese Sadi Carnot, di cui Gori viene accusato dalla stampa borghese di esserne l’ispiratore, per sfuggire ad una condanna a cinque anni, è costretto ad espatriare clandestinamente.
1895 (gennaio) A Lugano è arrestato e dopo 15 giorni di galera viene accompagnato alla frontiera con la Germania.
Nell’occasione scriverà la famosa canzone "Addio Lugano Bella".
Dalla Germania, passando per il Belgio approda ai più sicuri lidi inglesi dove incontra i principali esponenti dell’anarchismo internazionale da Kropotkin, a Louise Michel, da Carlo Malato a Sebastian Faure oltre naturalmente al solito Errico Malatesta.
1895 Emigra per un viaggio di propaganda negli Stati Uniti d’America, dove in un anno circa, viaggiando dalla sponda dell’est a quella dell’ovest tiene oltre 400 conferenze. Collabora al periodico di Patterson (New Jersey) "La Questione Sociale".
1896 (estate) Ritorna in Inghilterra per partecipare al 2° congresso dell’Internazionale Socialista
(27 luglio 1° agosto) come delegato delle organizzazioni operaie "Trade Unions" americane, dove ancora una volta si fa portavoce delle istante rivoluzionarie e anarchiche.
Gli anarchici vengono espulsi dal congresso.
Collabora al giornale "The Torch".
1896 Subito dopo il congresso, Gori è colpito da una grave malattia e viene ricoverato al National Hospital di Londra, dove è assistito da Loiuse Michel.
1896 Per il continuo interessamento dei compagni e dei parlamentari Bovio e Imbriani, il governo gli concede il permesso di rientrare in Italia e obbligatoriamente di risiedere all’isola d’Elba.
1896 (4 dicembre) Trasferitosi a Rosignano Marittimo presso la famiglia riprende i contatti con il movimento anarchico.
1898 In occasione della inaugurazione del monumento commemorativo delle "cinque giornate", Gori tenne un acclamato discorso che fu poi assunto come uno dei capi d’accusa durante il processo in contumacia intentatogli davanti alla Corte marziale durante i fatti del ’98.
1898 (5 febbraio) Difende assieme agli avv. Zerboglio e Dello Sbarba gli operai e i contadini di Campiglia Marittima che avevano partecipato alle agitazioni popolari d’inizio d’anno.
1898 Difende di fronte alla Corte d’Assise di Casale i compagni protagonisti delle rivolte di Carrara ed ad Ancona i compagni della redazione dell’"Agitazione" fra cui Malatesta.
1898 Collabora a diversi periodici anarchici fra cui l’«Agitazione» d’Ancona. A causa delle agitazioni e delle successive azioni repressive del governo è costretto ancora una volta ad emigrare.
A Marsiglia si imbarca per il sud America, mentre le autorità italiane lo condannano a 12 anni di galera.
1898-1901 Nel suo soggiorno sud americano si farà conoscere oltre come agitatore e propagandista anche per le sue qualità di studioso.
Fonda a Buenos Aires la rivista scientifica "Criminalogia Moderna" che avrà decine di collaboratori in tutto il mondo.
1902 Rientra in Italia, agevolato da un’amnistia, sia per motivi familiari sia per quelli legati alla salute.
1903 Su invito di Luigi Fabbri fonda a Roma la rivista quindicinale "Il Pensiero".
1903 (27 novembre) Muore a Rosignano Marittimo la madre.
1904 Effettua un viaggio in Egitto e in Palestina di cui diede una relazione in una brillante conferenza tenuta all’Associazione della Stampa in Roma.
1905 Continua a tenere conferenze di propaganda e la sua professione d’avvocato, difendendo molti compagni in numerosi processi penali.
Partecipa al Congresso sindacalista di Bologna organizzato da O. Dinale tenendo una relazione sul tema dei rapporti fra sindacato e partiti politici.
1907 Partecipa alle agitazioni che si verificarono all’Isola d’Elba per la morte di tre operai ed il ferimento di molti altri per lo scoppio di un altoforno.
1909 (14 novembre) A Portoferraio tiene l’ultima conferenza in commemorazione di Francisco Ferrer.
1911 (8 gennaio ore 6,30) Muore a Portoferraio, dove si era rifugiato per cercare di trovare sollievo per la sua malattia, fra le braccia della sorella Bice e quelle dell’operaio anarchico di Piombino, Pietro Castiglioli.