Aristotélis Valaoritis (Αριστοτέλης Βαλαωρίτης, Leucade 1824 - Maduri, Leucade 1879) fu un poeta neogreco tardorisorgimentale e tardoromantico. Pur di famiglia epirota, crebbe nelle isole ioniche e, come usava nel ceto distinto eptanisiotico, compì gli studi prima all'Accademia Ionica di Corfù e poi in Italia. Si laureò in giurisprudenza a Pisa. Il soggiorno italiano coincise con i moti Quarantotteschi, ai quali prese parte, agendo in Toscana e in Ungheria prima di stabilirsi a Venezia, dove però subì un arresto da parte della polizia austriaca.
Sposatosi, rientrò in patria nel 1852 per formare la sua famiglia. Si dedicò alla politica delle Sette Isole ioniche, soggette all'amministrazione britannica, perorandone il congiungimento con la madrepatria: cosa che avvenne, per graziosa donazione del regina Vittoria, nel 1864. Nello stesso anno, in Grecia cadeva finalmente il trono di Ottone di Wittelsbach, primo Re degli Elleni, che non era mai riuscito ad accattivarsi nonostante i suoi tentativi di apparire greco. Al contrario, il periodo "bavarese" esasperò il sentimento nazionale del ceto politico e intellettuale locale, che non poteva tuttavia esprimersi fattivamente, se non con utopiche visioni panelleniche affidate alla carta ma, nella realtà, assoggettandosi a questa o a quella grande potenza, con pericolose lacerazioni partitiche. Valaoritis continuò nella attività politica fino al 1869, quando cominciò a ritirarsi sempre più spesso nell'isoletta di Maduri, dove morì dieci anni dopo.
Aveva esordito come poeta in lingua italiana nel 1847, con una raccolta intitolata "Versificazioni". In lingua greca fu poeta soprattutto patriottico e rielaborò largamente il materiale della tradizione dei cantari cleftici, vale a dire di quei combattenti prerisorgimentali che non cessarono mai di disturbare il dominio ottomano dai loro aspri "santuari" montani. Con questa operazione civile e letteraria, condotta sulle orme del Solomos, diede un significativo contributo alla lingua demotica, che cercò di nobilitare e affinare. Fu buon versificatore, dotato di un spiccato senso drammatico e narrativo che mise a buon frutto nella caratterizzazione di molti personaggi tra storia e leggenda, come la bella Frosini, l'infelice sposa di Alì Pascia Tepeleni, il martire Athanasios Diakos, l'armatolo Astrapoyannοs, ecc.
Come già il Kalvos, anche Valaoritis occupa un degno posto nella letteratura neogreca grazie al giudizio di Kostìs Palamàs.
Il pronipote Nanos Valaoritis (Losanna, 1924 - ) è un notevole poeta contemporaneo e un insigne studioso e traduttore dι letteratura inglese. (gpt)