Gli Psicoreato erano: il Simo alla voce (che poi passerà nei Miseria, sempre come cantante, negli Attacco alle Menti come chitarrista/cantante, poi nei Trauma come bassista, poi nei Warpath ancora come chitarrista e infine nei Logica di Morte di nuovo come bassista. Uf, che fatica...), Garga alla batteria (poi Logica di Morte, Trauma e Ruggine), Fede al basso e Fred alla chitarra (poi Thrash Brigade). La loro unica testimonianza discografica é questo cd-r omonimo, registrato più che discretamente e contenente 9 pezzi di eroico anarcopunk un po' fuori tempo, naturalmente in continuità con il sound del punk/h.c. italiano degli anni '80, Wretched su tutti.
Simone era un gran cantante, dal timbro e dalle capacità interpretative uniche: peccato che l'alcool e il fumo abbiano stroncato prematuramente la sua fulgida carriera! Le canzoni toccavano i classici temi anti-militaristi (Europa unita progetto di morte, Olocausto nucleare, Bandiera di sangue), anti-polizieschi (Polizia emissari del fascismo), anti-fascisti (Distruggi la Fiamma Tricolore), anti-autoritari (Oppressione) ed ecologisti (Autodistruzione della civiltà occidentale, Attacco alle multinazionali). Discorso a parte per "Macchina" che è il mio pezzo preferito e ha un testo filosofico, un po' criptico, di vago sapore luddista: "La conoscenza del tuo agire, sottomissione volontaria, la freddezza del tuo non-essere. Sterile. Vuota. Veicolante parvenza di sentimenti che ti riempiono di ciò che rubi alla vita. Cerchio quadrato che sigilla le nostre libertà nell'eterna ripetizione della loro parvenza. L'assoggettarsi a te bramato dai singoli é rendersi massa che si fa vampirizzare da sempre maggiori porzioni di artificiale. L'avanzare del tuo controllo, paura del diverso e dell'irrazionale. Dimostrazione della tua malafede. Macchina ti rido in faccia mentre mi spaventi. Macchina, il contrario di sempre é adesso. Macchina, il sangue che succhi é caldo e rosso, come può finire nella tua autoritaria freddezza, nel perché che devo smettere di cercare per vivere ancora? Macchina, cazzo meccanico del potere, che stupri la vita. Io ti odio, perché la amo". Wow! Solenne, e delirante al punto giusto! Completa il tutto un'intensa e sinistra performance del Simo al microfono...
Insomma, gli Psicoreato spaccavano davvero e chissà quante emozione avrebbero potuto farci vivere negli anni a seguire se non si fossero miseramente sciolti come neve al sole.

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